Dal Gigantismo agli anni della crisi (1968-1998)

storia_istitutoanni71Nel 1967 Balice lasciò la presidenza e la direzione passò per una serie di altri presidi di ruolo e non. Tra quelli che furono più a lungo da citare il preside Aurelio Alterio (dal 1973 al 1980) che affrontò i difficili anni di transizione legati alla riforma dei Decreti Delegati e dei clamori politici del tempo. I Decreti Delegati finirono per burocratizzare sempre di più una gestione della scuola che invece era  sempre    stata   estremamente   aperta   e “familiare” creando non poche difficoltà organizzative, anche per la cronica mancanza di personale amministrativo soprattutto dal 1979 ai primi anni ’80.

Nel 1983 arriva finalmente un nuovo preside stabile Giorgio Di Cintio che resse l’Istituto per 12 anni. I problemi gestionali si andavano moltiplicando, innanzitutto per la straordinaria crescita delle iscrizioni  al punto che intorno al 1987 si arrivò a 3000 alunni, nonostante che  nel 1984 fosse stata creata una succursale a Montesilvano, poi accorpata per la gestione all’Istituto Tecnico di Penne. Proprio da questo anno inizia una lenta e progressiva diminuzione delle iscrizioni (500 alunni in meno in 3 anni) ma per “curare” il gigantismo dell’Istituto, venne presa dagli amministratori di allora la decisione di crearne un terzo, proprio nell’Istituto Aterno, già succursale dello stesso Acerbo, paventando allo stesso tempo dislocazioni differenti e addirittura l’abbandono della sede storica. Forti furono le tensioni legate a questa operazione di politica scolastica dai contorni incerti, soprattutto nel corpo insegnante che non vedevano grosse resistenze da parte della dirigenza.

La creazione “ex nihilo” dell’Istituto Aterno avvenne nell’87 e portò ad un’altra emorragia di studenti: tuttavia si riuscì a mantenere la sede storica dell’Istituto che gli amministratori di allora proponevano anche per altri usi. Anche in seguito, nonostante l’abilità personale del dirigente, la gestione Di Cintio fu caratterizzata da polemiche varie, da altre incomprensioni con il gruppo docente, anche legate al forte impegno di questo preside nell’attività politica.

Sia per ragioni strutturali e gestionali interne, sia per la “competizione” con gli altri Istituti analoghi che seppero organizzarsi rapidamente secondo una nuova mentalità imprenditorialistica, sperimentando anche con successo nuove tipologie di corsi e nuove proposte per gli studenti, l’Istituto Acerbo iniziò a perdere progressivamente iscritti. A ciò contribuì anche la gestione a volte incerta nei confronti dell’utenza. Fatto sta che la situazione organizzativa, numerica e disciplinare sembrò arrivare al punto minimo durante la presidenza Caleca che ereditò una situazione problematica e un corpo insegnanti non più molto motivato, periodo in cui le sorti dell’Istituto parvero davvero a rischio per le indubbie difficoltà gestionali.